FATTERELLI – Giuseppe De Mattia

La serie si intitola Fatterelli che nella definizione più stretta significa: fatti di poco conto. In realtà, è attraverso questi “fatti di poco conto” che si è diffuso il sapere dell’uomo. E’ un omaggio al vernacolare, al racconto dei nonni o delle persone sagge.
Dal punto di vista tecnico, c’è la compresenza di fotografia (stampa ai sali d’argento in copia unica, distruzione del  negativo dopo la stampa) e pastelli blu/ rossi diretto su passe-partout. La colorazione del passe-partout è fatta con una miscela di inchiostro stilografico e acqua, come se fosse un rito che stabilisce che quel passe-partout è speciale e non un semplice dispositivo per esporre l’immagine. Per la prima volta, in occasione della residenza da KORA Art Center, la serie si arricchisce di una parte performativa che vede l’introduzione di un’architettura- scultura, realizzata in canne palustri. Il Boccascena, nome del nuovo elemento, serve a chiudere le verande a livello stradale, tipico nelle case salentine, rendendolo una sorta di teatro di figura. I due lettori di testo, che interpretano rispettivamente la scrittura in blu e quella in rosso, appaiono da due finestrini.
Il boccascena è un elemento indipendente dai fatterelli ed è attivabile in qualsiasi momento con due attori.