Il grande arazzo è una sorta di manifesto politico dove sullo sfondo di una foresta s’intrecciano i nomi delle lingue in estinzione, i nomi delle piante in lingua indigene, i nomi delle donne omesse dagli albi ufficiali, le immagini delle piante curative che si intersecano con alcune silhouette di botaniche, illustratrici ed esploratrici e parti di corpi femminili. La parola si fa a tratti illeggibile scomparendo sullo sfondo dietro le figure e le foglie; a tratti, invece, riemerge con il suo pieno significato. L’arazzo rende evidente il rischio di un’enorme perdita, di cui l’umanità è la causa e, forse, un possibile antidoto.