OLGA (Outdoor Lab for Gathering the Absence) – Lia Cecchin
Gagliano del Capo è da sempre una città di partenze e di arrivi. Le migrazioni dei molti locali che per mancanza di lavoro si sono dovuti trasferire altrove, i più giovani che tuttora per ragioni di studio si spostano e poi a volte tornano, le persone che sono prematuramente mancate lasciando i propri affetti e coloro che per godere del meraviglioso paesaggio e dello splendido mare fanno tappa a Gagliano fanno di questo luogo una delle località che ha più a che vedere con la questione del ricordo.
OLGA (Outdoor Lab for Gathering the Absence) si avvale di un app preesistente (FlashFace) che utilizza il linguaggio di programmazione che da qualche anno viene utilizzato anche dalla polizia nella costruzione degli identikit. In questo caso, invece, l’app serve a mettere lo spettatore di fronte alla formalizzazione del proprio ricordo: quello che normalmente è solo pensiero avrà modo di prendere forma diventando volto grazie ad uno strumento che mette alla prova il bagaglio mnemonico di chi deciderà di utilizzare lo strumento. Come accade con le storie, che di racconto in racconto si arricchiscono di dettagli, perdendone degli altri, anche il ricordo dell’immagine di una persona, per quanto cara, corre il rischio nel tempo di arrivare a falsare l’originale. OLGA vuole mettere il pubblico di fronte alla possibilità di scoprirlo la costruzione di ritratti apparentemente perfetti e realistici, ma al contempo insidiosi e fallaci.