Meo è archeologo e cultura manager. Dopo il dottorato di ricerca e un soggiorno presso il Centre for Textile Research dell’Università di Copenhagen, è ricercatore e docente a contratto presso l’Università del Salento.
Oltre alla ricerca sul campo, come direttore dello scavo archeologico a Muro Leccese, mi occupo dello studio della produzione tessile in Italia meridionale nel primo millennio a.C.
In particolare, studia il ruolo economico e produttivo che la tessitura e la colorazione delle stoffe avevano nelle popolazioni dell’Italia meridionale. Lo studio viene condotto attraverso l’analisi delle tecnologie utilizzate, dei materiali selezionati e dei protagonisti: lo studio di ciò che resta della strumentazione tessile consente di ricostruire la qualità delle produzioni antiche, giungendo a definire la densità degli orditi e anche a proporre la larghezza delle stoffe realizzate; lo studio dei tessuti che si trovano negli scavi archeologici consente di risalire alle lavorazioni, alle decorazioni e anche, attraverso l’analisi al microscopio elettronico a scansione, alla natura delle fibre (lana o lino). I protagonisti vengono invece studiati attraverso le fonti storico-epigrafiche e i nomi impressi sulla strumentazione: anche se la tessitura è considerata tradizionalmente femminile, nelle aree in cui è possibile identificare una produzione destinata alla vendita dei prodotti, ci sono nomi maschili accanto a quelli femminili.