Tutto ci Sfugge

Il titolo, tratto dal taccuino di appunti per “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar, individua nel tema della memoria e nella sua ricostruzione attraverso gli strumenti della narrazione, il fil rouge dei quattro lavori presentati.

Dice Yourcenar: «Tutto ci sfugge. Tutti. Anche noi stessi. La mia stessa esistenza, se dovessi raccontarla per iscritto, la ricostruirei dall’esterno, a fatica, come se fosse quella di un altro. […] Qualunque cosa si faccia, si ricostruisce sempre il monumento a proprio modo, ma è già molto adoperare pietre autentiche. Ogni essere che ha vissuto l’avventura umana, sono io».

Seppur da latitudini differenti, i quattro lavori in mostra rielaborano la memoria e il ricordo ad essa connesso
attraverso meccanismi formali di verosimiglianza che, seppur partendo dall’universo narrativo della realtà, la rimettono in discussione creandone una completamente nuova.

Arachne di Romina De Novellis è un lavoro di ricerca tradotto formalmente in una performance. Una camminata che ha visto protagonista l’artista e un gruppo di donne che si sono spontaneamente aggiunte nel corso del tragitto che va da Galatina a Santa Maria di Leuca. La performance è stata filmata e documentata con la realizzazione di alcune fotografie che sono parte integrante del progetto finale. L’opera è un’analisi, attraverso il corpo,delle tarantate contemporanee e del genere femminile in terra Salentina e nel contesto del Mediterraneo.

In occasione della mostra verrà presentato il film e due delle immagini fotografiche.

En Route to the South – parallel migrations di Elena Mazzi e Rosario Sorbello è un progetto in progress in corso dal 2015 che si basa sulla giustapposizione tra la pratica dell’apicoltura nomade e il fenomeno della migrazione umana. Nel caso specifico di Gagliano del Capo e del territorio salentino, il progetto si concentra sulla condizione in cui versa l’apicoltura locale, costretta a sostituire il tradizionale metodo di allevamento stanziale con quello del nomadismo, a causa di scelte economiche, politiche e di gestione ambientale (monocoltura dell’ulivo) che hanno compromesso quella biodiversità del territorio necessaria alla produzione di miele.

Già presentata in forma di performance/lecture presso il frantoio ipogeo “La fadea”, l’opera verrà restituita questa
volta nella sua totalità mostrandone i diversi elementi: disegni, testo, audio e arnia.

OLGA (Outdoor Lab for Gathering the Absence), di Lia Cecchin, intende riflettere sul concetto di ricordo e sulla
condizione di migranti dei cittadini di Gagliano del Capo. Molti locali, infatti, per mancanza di lavoro si sono
dovuti trasferire altrove e i più giovani per ragioni di studio si spostano e a volte tornano. Avvalendosi di una app preesistente (FlashFace) che utilizza il linguaggio di programmazione, che da qualche anno viene utilizzato anche dalla polizia nella costruzione degli identikit, OLGA vuole mettere lo spettatore di fronte alla formalizzazione del proprio ricordo attraverso la ricostruzione di un volto. Un ritratto apparentemente perfetto e realistico, ma al contempo insidioso e fallace.

Scarcagnuli, di Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo è, infine, un radio documentario parte di un progetto a lungo termine sui paesaggi sonori e le testimonianze orali di specifiche comunità. A Gagliano del Capo è stato già presentato in forma di cinema senza immagini, presso il Bar 2000 e di passeggiata sonora collettiva. Per la mostra assumerà la forma di un luogo d’ascolto intimo in uno spazio aperto.

La mostra è realizzata grazie al supporto della Regione Puglia.

Tutte le opere sono state prodotte e realizzate grazie al supporto del bando SIAE | Sillumina Copia privata per i
giovani, per la cultura e MiBAC e Regione Puglia.

Mostra a cura di Claudio Zecchi e Paolo Mele