Carlos Casas: Oltre il paesaggio

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Indagine sulle Terre Estreme 2015

Dopo i lavori e le residenze realizzate da Coclite, Andreco, Carboni e De Mattia, sarà lo spagnolo Carlos Casas il principale artista in residenza della nuova edizione di Indagine sulle Terre Estreme.

Carlos Casas, Oltre il paesaggio

 Gli Estremi, da sempre, sono dei punti strategici per osservare il mondo, per spingerci oltre i limiti della nostra immaginazione, oltre la nostra conoscenza. Rivolgendo lo sguardo all’ignoto, la presenza del mare appare come un rilevatore della nostra ignoranza, dei nostri limiti.

Credo che guardare oltre le terre estreme sia un modo per calibrare i nostri limiti e un tentativo di soddisfare la nostra continua volontà di espandere i confini della nostra comprensione. Le terre estreme non ci forniscono solo un punto di vista privilegiato per comprendere il nostro ambiente, ma più di tutto ci permettono di comprendere noi stessi mentre guardiamo avanti con timore e rispetto.

L’area del Mediterraneo è stata da sempre una terra bagnata da civiltà, le cui culture sono state salvaguardate e stimolate dalle acque che le hanno unite. Oggi, invece, i limiti delle frontiere marittime sono sinonimi di fragilità e di sfruttamento.

 

Bio

Carlos Casas (Barcelona 1974),

Filmmaker e artista visivo. Il suo lavoro è un incrocio tra film documentario, cinema e le arti visive e sonore contemporanee. I suoi ultimi tre film sono stati premiati nei festival di tutto il mondo da Torino, Madrid, Buenos Aires, e Città del Messico e alcune delle sue opere video sono stati presentate Internazionalmente in mostre collettive e personali.

Ha appena concluso una trilogia di lavori dedicati agli ambienti più estremi del pianeta, Patagonia, mare Aral e Siberia.

Attualmente sta lavorando su un film sul cimitero di elefanti in Sri Lanka.