rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me) è un progetto di Emilio Vavarella curato e prodotto da Ramdom nell’ambito della 6. Edizione di Italian Council (2019), programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il Turismo. II titolo fa riferimento alla prima riga di testo risultante dalla genotipizzazione del DNA dell’artista. Il lavoro consiste in una traduzione, effettuata dalla madre dell’artista attraverso processi analogici e digitali, del codice
genetico in tessuto, usando una delle prime macchine computazionali moderne: il telaio Jacquard. Il risultato finale
è un’opera monumentale composta da un tessuto, un telaio e un video che dall’autunno del 2020 entrerà a far par parte della collezione permanente del MAMbo — Museo d’Arte Moderna di Bologna.
La mostra di Gagliano del Capo (Lecce, Italia), che apre il 31 luglio e chiude il 13 settembre 2020, è la prima di un
ciclo di diverse esposizioni e presentazioni internazionali. Processo e ricerca saranno al centro di questa esposizione
che darà modo ai visitatori di entrare in un archivio di idee, ipotesi, errori, assunti, oggetti e immagini costruiti in progress. Una “Wunderkammer” in cui oggetti relativi alle discipline che alimentano l’opera finale diventano complementari ed entrano in dialogo tra di loro.
Una mostra che ci rivela quanto la storia dell’uomo e della tessitura siano intrecciate tra loro da secoli e che, al contempo, ci svela l’importanza della macchina Jacquard nella storia dell’evoluzione tecnologica non solo nella tessitura, ma anche nell’informatica. Suoni, macchine, schede perforate, codici, libri tecnici, ritagli di giornale che annunciano la rivoluzione tecnologica nel mondo dell’industria tessile, sono il cuore della mostra. La dimensione artigianale, l’alta formazione delle maestranze, sono invece attraversate dalla presenza di libri di scuola, taccuini di appunti e disegni tecnici realizzati a mano ed estremamente dettagliati provenienti dal laboratorio Castiglioni di Busto Arsizio (Varese, Italia).
La mostra include un’inedita opera video di Vavarella, incentrata sul processo produttivo della sua opera,
alla quale si affiancano una serie di manufatti, tessuti, e altri oggetti che annunciano e rimandano all’opera finale.
Tutti i venerdì alle 19.00 sono previste visite guidate alla mostra e alla Tessitura Giaquinto dove è stato realizzato
il tessuto che fa parte dell’opera finale.
In occasione dell’apertura della mostra verrà presentata la pubblicazione dedicata al progetto edita da MOUSSE.
Questa si offre come uno strumento di lettura, un dispositivo e un’estensione della ricerca, dell’approccio metodologico e dell’opera in sé cercando di rispondere agli interrogativi che essa alimenta attraverso il contributo
di professionisti ed esperti in varie discipline dall’arte alla filosofia, dalla biologia all’informatica,
dall’economia all’artigianato. Tra questi: Lorenzo Balbi, George M. Church, Francesco Giaquinto, Ellen Harlizius-Klück,Sabine Himmelsbach, Stephen Monteiro, Paolo Mele, Carla Petrocelli, Davide Quadrio, Eugene Thacker, Ed Regis, Emilio Vavarella, Devin Wangert, Ursula Wolz, Claudio Zecchi.
Mostra a cura di Ramdom (Claudio Zecchi, Paolo Mele)
31 luglio – 13 settembre 2020