Il Demanio, su richiesta delle FSE, sfratta l’associazione. Si chiude un importante centro culturale per far posto ad uno spogliatoio.
Dopo cinque anni di intensa attività, Ramdom potrebbe essere costretta a chiudere il centro culturale Lastation, uno dei pochi centri nel Capo di Leuca, che nel corso degli anni ha ottenuto, attraverso un’intensa e costante programmazione, un riconoscimento a livello locale, nazionale e internazionale. Al suo posto dovrebbe nascere uno spogliatoio per il personale delle Ferrovie del Sud Est.
È un paradosso che mentre a livello nazionale si discute tanto della riqualificazione del patrimonio dismesso, e si lanciano progetti e iniziative (ultimo in ordine di tempo Valore Paese Italia) laddove esistono delle realtà funzionanti queste vengano smantellate a cuor leggero per miopi logiche aziendali.
La volontà dei vertici locali del gruppo Ferrovie del Sud Est (acquisite dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane), avallata dal Demanio della Regione Puglia, con una nota del 7/10/2020 ci chiede di riconsegnare gli spazi già in data 9/11/2020.
In data 15/10/2020 la questione approda in parlamento: nel Question Time della Commissione Cultura della Camera l’onorevole Fusacchia ha sollevato il “caso pugliese”, dove le FSE stanno per chiudere, oltre a Lastation altri spazi riqualificati da associazioni. Il Ministero ha riconosciuto il grande lavoro svolto dall’Associazione Ramdom con lo spazio Lastation e ha preso l’impegno a sentire la Regione Puglia per cercare di preservare la progettualità messa in essere in questi anni.
Lastation è un Centro di ricerca e produzione artistica; un Istituto culturale; un Centro di residenza, un Osservatorio sulle Terre Estreme.
Lastation è uno spazio riqualificato dall’associazione Ramdom che nel corso degli anni è diventato un simbolo della produzione e dell’impresa culturale nell’estremo sud d’Italia e attraverso cui Ramdom ha valorizzato il territorio mettendolo in relazione con realtà simili a livello nazionale e internazionale.
Lastation ha attivato energie coinvolgendo la comunità locale; ha ospitato diverse centinaia di persone tra artisti, curatori, giornalisti e ricercatori da tutto il mondo, registrando oltre due mila visitatori l’anno. Ha prodotto più di cinquanta opere d’arte contemporanea, decine di mostre, rassegne cinematografiche, performance sperimentali, pubblicazioni, laboratori per grandi e piccoli e dal 2019 si è dotata di una Mediateca: “Osservatorio sulle Terre Estreme”.
Attraverso Lastation, Ramdom ha generato un’economia reale e continua sul territorio producendo nel tempo lavoro e occupazione stabile coinvolgendo tanto le forze locali (personale, artigiani, commercianti ecc.) quanto quelle nazionali e internazionali.
Per questo Lastation non è un bene che appartiene e riguarda solamente Ramdom ma è un bene che riguarda tutti: non stiamo difendendo uno spazio, ma una progettualità e una visione, finanziata e sostenuta da Regione Puglia e Ministero dei Beni culturali e ancor prima riconosciuta da pubblico e privato, da cittadini, professionisti e artisti.
Chiediamo pertanto che possa essere avviato un tavolo di concertazione serio e in presenza della classe politica.
Chiediamo ai consiglieri regionali e alla nuova giunta di prendere posizione su quello che sarebbe un grave danno d’immagine per una Regione che ha investito tanto in Cultura, Turismo e Politiche attive e anche nello specifico su Lastation (vincitori di bandi come Mente Locale, Principi Attivi, Bollenti Spiriti, Bandi Cultura, e altri).
Chiediamo a tutti di diffondere questa notizia attraverso tutti i mezzi e strumenti possibili; di firmare la petizione come atto di solidarietà, amicizia e vicinanza culturale aiutando così Ramdom a ricevere quanto più supporto possibile per essere ascoltata in questa richiesta.
I FATTI
Nonostante la qualità e quantità dell’impegno profuso nella valorizzazione dell’immobile e del territorio, su richiesta dell’ufficio Patrimonio delle Ferrovie del Sud Est, ai sensi dell’art. 5 dell’atto di concessione, la Regione Puglia – Servizio Demanio e Patrimonio, ha chiesto a Ramdom la ripresa in consegna, in data 9/11/2020 (con soli 30 giorni di anticipo) dei locali assentiti, essendo intervenuta l’esigenza di pubblica utilità, peraltro non adeguatamente motivata, di rendere i medesimi nuovamente funzionali all’attività ferroviaria.
Questa richiesta mentre di fianco all’immobile giace abbandonato da trenta anni un vecchio dormitorio del personale di ben tre piani e con oltre 30 stanze da letto, richiesto in concessione dalla stessa associazione nel 2017 e ai cui nulla osta non è mai seguita assegnazione.
Ora tocca a noi. Non perdiamo questo treno.
Per maggiori informazioni contattare
Paolo Mele
Direttore di Ramdom e Lastation
+39 3207061409