Ramdom a Nesxt, Torino!

L’associazione Ramdom, nata da un’idea di Paolo Mele e Luca Coclite sbarca a Torino, dal 4 al 6 novembre 2016, per Nesxt, mostra-festival dedicata all’arte contemporanea.

Ramdom, con sede presso Lastation, al primo piano dell’ultima stazione ferroviaria a sud-est d’Italia (Gagliano-Leuca), è stata selezionata da un comitato scientifico tramite call nazionale e sarà uno dei venti spazi presenti sotto la Mole. Sarà l’unica organizzazione pugliese presente, una delle tre del Sud Italia.

Nesxt, in occasione di Artissima, attualmente tra i più importanti appuntamenti dedicati all’arte contemporanea in Italia e in Europa, è un festival dedicato alle realtà no-profit.

Per l’occasione Ramdom presenterà l’ultimo capitolo di Indagine sulle Terre Estreme, un progetto di studio e rilettura in chiave artistica del territorio.

Lo farà attraverso lo sguardo e i lavori di Carlos Casas, artista visivo spagnolo, che studia e ritrae le Terre estreme d’Italia nella loro natura più intima. Casas ha esplorato le cavità nascoste, ha seguito la luce, che, nel Finis Terrae, dall’orizzonte nasce e muore a ritmo contrario rispetto a quella di accensione e spegnimento dell’ultimo faro.

Il risultato è una trilogia video (Faro, Vucca e Cava) che riesce a penetrare nelle profondità della terra, a carpire l’essenza del luogo.

Faro è un ritratto del faro di Leuca, uno degli ultimi fari a sud del Mediterraneo. Il faro illumina l’ignoto, abbraccia l’estremità e i confini della curvatura terrestre. Casas ne ritrae l’anima, il funzionamento e il potere evocativo.

La luce, in questo caso naturale, è uno degli elementi che rende magiche tante delle grotte che si creano tra gli anfratti della costa est del Salento. In particolare la Vucca de lu puzzu (Bocca del pozzo), agli occhi dell’artista è apparsa in tutta la sua magnificenza e maestosità. Durante la sua esplorazione, cadendo in questa grotta e sbattendo la testa sulle rocce di questo territorio, Casas ha compreso il legame intimo che lega caverne (nel caso di Vucca, frutto di un lungo processo naturale), pietre e luci ai posti più remoti dell’anima umana.

Cava, infine, è stato girato presso una Caverna di pietra tufacea abbandonata. La cava, o caverna, è un magico spettacolo nascosto da un campo di erba alta e trifogli, e c’è un piccolo accesso che si apre all’interno di una cavità nascosta formata da tagli architettonici e pratiche di scavo; abbandonata fin dagli anni Ottanta.

Come afferma Casas: “Vucca, Cava e Faro formano ora una trilogia, una trilogia di destini, con il territorio e i suoi elementi che li connettono tra loro; è una raccolta di lavori sul campo che idealmente legano tutte le mie esperienze nel territorio del Capo di Leuca”

 

La trilogia video sarà affiancata da altri lavori dell’artista. Gli allestimenti saranno curati dalla designer Jessica Gastaldo.

 

ORARI Q35 – Via Quittengo 35, Torino

Venerdì 4 Novembre – Opening: 19.00 – 01.00

Sabato 5 novembre: 17.00 – 1.00
Domenica 6 Novembre: 12.00 – 20.00

Ingresso gratuito

 

Carlos Casas, vive e lavora a Parigi (FRA). Filmmaker e artista visivo spagnolo, il lavoro di Casas è un crossover tra film documentario, cinema e arti visive e sonore. I suoi ultimi tre film sono stati premiati da prestigiosi festival internazionali come Torino, Madrid, Buenos Aires e Città del Messico, mentre alcuni dei suoi video sono stati presentati in mostre collettive. Dopo l’esperienza a Fabrica, nel 2001 ha iniziato una trilogia di lavori dedicati alle condizioni più estreme del pianeta, concentrandosi su Patagonia, Mare di Aral e Siberia. Attualmente sta lavorando ad un film su un cimitero di elefanti sul confine tra India e Nepal.

 

Ramdom Nata nel 2011 nell’estremo tacco d’Italia, Ramdom si occupa di produzione, formazione e mobilità artistica attraverso masterclass, workshop, mostre e residenze.
Nel settembre 2011 e 2013 ha realizzato, a Lecce, DEFAULT, Masterclass in residence, ospitando artisti e ospiti internazionali che si sono confrontati sui temi della città e della rigenerazione.
Dal 2014 Ramdom ha lanciato il progetto Indagine sulle Terre estreme: un esteso processo di analisi e produzione artistica sui e nei contesti periferici. Dal 2015 ha sede nell’ultima stazione ferroviaria d’Italia a sud-est, Lastation.